Pantani: il pirata che conquistò Campo Imperatore

Il pirata a Campo Imperatore
fonte: https://news-town.it/sport/18328-il-giro-d-italia-torna-in-abruzzo-arrivo-a-campo-imperatore-e-omaggio-a-rigopiano.html

Era il 22 maggio del 1999. Sono passati ventun’ anni, eppure quell’impresa resta ancora viva nei cuori di tutti gli appassionati di ciclismo. E come si fa a dimenticarla. E uno di quegli eventi che appena lo rinomina qualcuno, subito bisogna replicare “io c’ ero!”. Era in atto l’82^  edizione del Giro D’Italia, e proprio per quel 22 maggio, era in programma l’ottava tappa dal sapore tutto abruzzese. Dal mare alla montagna: da Pescara a Campo Imperatore. La corsa rosa iniziava ad entrare nel vivo, e non ci sarebbe neanche bisogno di riportare il nome e il cognome dell’ uomo più atteso di tutti. Lo chiamavano il pirata… e ovviamente non deluse le aspettative.

Il Pirata

Proviamo a sbottonare i primi nomi di pirati famosi che ci vengono in mente. Tutti sono legati alla nostra infanzia: Capitan uncino, Gol D. Rogers, Jack Sparrow. Ma quando nomini “Il pirata”, lasci perdere l’uncino, i coccodrilli, i tesori e i forzieri. Quando nomini il pirata pensi a Marco Pantani. 

Ovviamente un pirata non poteva che venire dal mare. Pantani, nato si a Cesena nel ’70, ma di Cesenatico, piena Riviera romagnola. Figlio di Ferdinando Pantani  e di mamma Tonina Belletti, che vendeva piadine nel lungomare. Da bambino Marco, iniziò a praticare diversi sport, come la caccia, la pesca e il calcio, nel quale era anche bravino. Poi però, l’amatissimo nonno Sotero gli regalò una bicicletta: da li fu un’altra storia.

Perché lo chiamavano il pirata? Ve lo ricordate il look di Pantani? Uno che va in giro con una bandana, l’orecchino e il pizzetto, come altro lo vuoi chiamare? E quando scattava in salita poi, sembrava proprio uno di quei corsari prossimi ad assalire la ciurma nemica. A lui il merito di aver riportato il ciclismo ai tempi di Coppi e Bartali, di aver riportato questo sport ad essere popolare come era un tempo. Il calcio dagli anni ‘60 in poi aveva prevalso sulle bici, eppure adesso, affianco ai Totti, ai Del Piero e ai Ronaldo, tra gli idoli degli italiani c’era anche Pantani.  Il ‘98 fu l’anno d’oro con Marco che riuscì proprio a replicare Coppi, vincendo nello stesso anno il Giro e il Tour, restando fino ad ora l’ultimo ciclista a compiere questa impresa. 

La tappa di Campo Imperatore 

Si parte alle 9 e 10 da Pescara, verso le vette del Gran Sasso. Inizia a piovere e di brutto e nelle fasi finali ci sarà anche nebbia. In montagna ci sono appena 3 gradi. Sono le 16:04 il gruppo di testa e a 2km e mezzo dall’ arrivo: Pantani scatta. Il pirata non si gira, non si volta: va dritto per la sua strada senza mai riporsi sul sellino.  Ivan Gotti, ci prova a tenere testa a Marco, ma quanto cavolo pista! Gotti prova a dare collaborazione, ma è simbolica. Sembra quasi dire: “Io non ti aiuto non perché voglio fare il furbo, ma perché proprio non ce la faccio a tenerti il passo”. Pantani scatta ancora, si gira rapidamente: Gotti non c’è più. Tanta la gente in massa accorsa nonostante l’insolito freddo di maggio. Il pubblico inizia ad omaggiare il pirata: non aspettavano altro che lui. 16:19 Pantani conquista la tappa e la maglia rosa. Alle sue spalle Jimenez a 23’’, Zuelle a 26’’ e Gotti che alla fine si piazza 4′ a 33’’. Taglia il traguardo con un lieve sorriso e alza rapidamente la mano destra. La tifoseria inizia a sventolare una bandiera nera con un teschio. 

Imprendibile, per quasi tutti…

Sarà l’inizio di un giro che Pantani che per le strade dominerà. Era davvero imprendibile per tutti, non per i poteri forti. A 2 tappe dal termine,  quel giro in maniera indegna venne strappato dalle sue mani. Dopo la vittoria a Madonna di Campiglio infatti, Pantani venne escluso dalla corsa rosa. Sul suo sangue venne riscontrata una concentrazione di globuli rossi superiore al consentito. In tempi recenti, si sta facendo chiarezza su quei giorni ed è sempre più probabile l’ipotesi di un intervento della camorra. Il sangue di Marco sarebbe stato deplasmato.  La sua carriera prenderà una ripida discesa da quel 5 giugno, ma il mito del Pirata resterà impresso nei cuori di tutti.

Fonti: Repubblica, biografie online.
Video: https://www.youtube.com/watch?v=F0kfzCa_6h8

Pierluigi Trombetta